Piacenza vs Rugby Capoterra.

Due vittore di fila e l’ultimo posto in graduatoria che d’improvviso si allontana. L’umore è alto in casa dell’Amatori Rugby Capoterra dopo i due successi consecutivi ottenuti, in campionato, dalla formazione allenata da Alejandro Eschoyez.

Due vittorie che, oltre ai punti hanno regalato alla formazione isolana anche la consapevolezza di essere una squadra che quest’anno potrà togliersi qualche soddisfazione.

Occorre lavorare sodo, rimanere concentrati e soprattutto essere molto cinici, sfruttando le occasioni che il campionato vorrà dare a capitan Garau e compagni. E domenica si riparte. E il calendario mette subito alla prova la squadra di Eschoyez attesa dalla sfida in casa della capolista Rugby Piacenza.

Al “Beltrametti” di Piacenza sarà battaglia vera tra una squadra, quella piacentina, che farà di tutto per conservare la vetta della graduatoria e il Capoterra, decisa più che mai ad allungare la striscia positiva. Una vera e propria macchina da guerra la squadra emiliana capace finora di realizzare 156 punti, subirne 56, perdere una sola volta, e incassare ben quattro vittorie.

Diverso il cammino, finora, dell’Amatori che di successi ne ha ottenuti solo due, così come le sconfitte (giocando però una gara in meno rispetto al Piacenza). Non ha certo brillato in attacco la formazione di Capoterra considerato che i punti realizzati sono stati solo 65, così come in difesa, visto che ha subito ben 121 punti.

Ma poco importa ora la squadra dopo un inizio non certo brillante, ha rialzato la testa e, soprattutto ha ritrovato quel morale che era mancato nelle prime giornate, come conferma il tecnico del Capoterra Alejandro Eschoyez:

“Sicuramente le vittorie ottenute contro Ivrea e Bergamo nel recupero, ci hanno davvero dato tantissima fiducia. Significa che se ci impegniamo e facciamo le cose con la giusta mentalità e convinzione, le vittorie arrivano.

Anche se, oramai conoscendo la mia mentalità quello che dico sempre, oltre al successo per me è importante che i ragazzi diano in campo davvero il massimo.

Si può anche non vincere, come del resto è capitato, ma l’importante che ogni giocatore sia consapevole del fatto che nonostante la sconfitta, non abbia nessuno rimpianto, e che in campo abbia dato tutto se stesso”.

Ma la vittoria è pur sempre un buon toccasana?

“Indubbiamente. Significa soprattutto che la squadra ha capito che ha le carte in regola per poter trovare il successo, su ogni campo.

Tra l’altro non ci è capitato spesso di poter vincere due gare di seguito, soprattutto in casa. Le vittorie interne ci servono tantissimo perché è proprio davanti al nostro pubblico che dobbiamo crescere di giornata in giornata e continuare a maturare.

Sono d’accordo sul fatto che grazie a queste ultime due prestazioni la squadra abbia ritrovato la fiducia che le è mancata all’inizio del campionato”.

Nonostante i successi contro Bergamo e Ivrea, Eschoyez non sembra ancora soddisfatto…

“Non sono soddisfatto. C’è tanto da lavorare, tutti assieme, considerando il fatto che stiamo inserendo nuovi elementi, per necessità ma anche per merito. Gente giovane che ha dimostrato di saper stare in campo e nel gruppo.

C’è anche da dire che abbiamo avuto anche diversi infortuni, ma non mi sentirete mai lamentarmi di questo, perché lo considero parte integrante del rugby. Un gioco di contatto dove l’infortunio è davvero dietro l’angolo ad ogni azione.

Nonostante l’infermeria si riempia sempre più rimaniamo sempre un gruppo solido con i sostituti in grado di poter giocare agli stessi livelli degli assenti. Questo è il frutto del buon lavoro tecnico e fisico che è stato fatto dalla società in questi ultimi due anni.

Senza andare molto lontano, siamo davvero soddisfatti del lavoro fatto dalla nostra serie C. Per noi un valore aggiunto, perché ci da la possibilità di far giocare e far fare esperienza a ragazzi che hanno pochi minuti con la prima squadra.

Per loro un modo per esprimere il loro valore e crescere ulteriormente”.

Quindi questo gruppo ha tanti margini di miglioramento?

“Indubbiamente. Questa squadra sicuramente non ha limiti. Siamo in un processo di consolidamento, sia a livello fisico, atletico e soprattutto tecnico. Siamo un cantiere.

Dopo due anni fermi, senza giocare, stiamo pian pianino prendendo fiducia dei nostri mezzi e imparando a vincere. Per questo sono convito sempre più che il gruppo non ha limiti, anzi ha tanto ancora da dimostrare”.

I black out dopo i primi 40’ sono risolti ho ancora c’è da lavorare?

“Penso che i ragazzi abbiano capito qual è il problema. Bisogna solo tenere alta la tensione e i cali saranno annullati. Queste due vittorie come più volte rimarcato ci danno fiducia che ovviamente si ripercuote sull’aspetto mentale di tutti i miei giocatori”.

Domenica si va a Piacenza in casa della prima in classifica! Un test importante in vista del futuro. Come arriva l’Amatori Capoterra a questo incontro?

“Eh! (sorride n.d.r.). Per me si tratta di un ritorno al passato. Ho giocato a Piacenza per due anni, in Top Ten e Coppa Europa e mio figlio Thomas è nato proprio nella cittadina emiliana. Quindi per me significa innanzitutto andare a ritrovare vecchi amici e ritrovare uno stadio al quale ho voluto tanto bene.

Andiamo ad affrontare la prima della classe allenata da un mio carissimo amico, anche lui argentino. È una buona squadra che gioca molto bene. Sarà una bella sfida con la mischia e con gli avanti. Sono primi in classifica non per caso ma per merito.

Per questo andiamo ad affrontare una squadra con grande rispetto per i nostri avversari e con la consapevolezza che se si impegniamo e facciamo le cose giusto potremo anche rientrare a casa con la vittoria in tasca”.

La scheda del match Piacenza vs Rugby Capoterra

Ufficio Stampa
Amatori Rugby Capoterra